Una fantastica insegnante di yoga, Paula Costa, ha detto una volta che secondo lei il significato profondo dell’essere donna è legato ai concetti di creatività e coraggio.

Mai come oggi posso dire di essere pienamente d’accordo : iniziare a scrivere questo blog vincendo la paura di affrontare il giudizio di altre persone ha richiesto davvero coraggio. Tuttavia l’esigenza di raccontare i miei pensieri è stata più forte di ogni timore perchè scrivere è il mio modo di esprimere creatività.

Mi domando se siamo consapevoli di quanto sia importante lasciare libera questa forza creatrice nella forma che più si addice alla nostra personalità. E’ un’esperienza unica e gratificante e, se la si è provata almeno una volta, non la si può dimenticare.

Quando creiamo qualcosa per il puro piacere di farlo è come tornare a casa dopo un lungo viaggio: ci si sente al sicuro,protette. Ci sentiamo libere di essere noi stesse, attingiamo ad una fonte di energia inesauribile che, anzi, si alimenta del nostro stesso lavoro.

La grande magia del creare è che, nel momento in cui realizziamo qualcosa, permettiamo agli aspetti più nascosti del nostro carattere di emergere: non creiamo solo un progetto, creiamo anche noi stesse.

Quante di noi sanno dare il giusto spazio ad un’attività così importante come scoprire chi siamo? Io ho faticato molto a trovare la mia strada verso la creatività: per anni non sono riuscita ad individuare un modo per placare il desiderio di “fare”, di produrre qualcosa di concreto, di tangibile che fosse realmente soddisfacente.

In realtà, in un angolino nascosto, forse ho sempre saputo che scrivere era la risposta che cercavo ma è stato necessario molto tempo per superare i dubbi e soprattutto per mettere a tacere quella vocina ipercritica che abita nella testa di ognuno di noi .

In particolare la mia vocina si è sempre divertita a soffocare ogni entusiasmo con pensieri del tipo : “Ma sei sicura non renderti ridicola scrivendo queste cose?… Hai letto Virginia Woolf? Quella è scrittura…” e altre piacevolezze del genere.

Ho deciso che comunque, anche se non sono Virginia Woolf, non posso privarmi del piacere di creare, perchè è importante per me stessa, indipendentemente dal successo e dall’approvazione che posso riscuotere. Piano piano  ho imparato a tenere a bada la vocina, non a zittirla del tutto ma almeno a renderla meno invadente.

Ho anche pensato che forse condividere questi pensieri potesse essere utile ad altre donne che non trovano il tempo, il coraggio, la spinta per soddisfare quel desiderio di creare che fa parte della nostra essenza. Vorrei che queste parole fossero l’invito gentile di un’amica a provare, a mettersi in gioco…

Fatemi sapere….