Riannodando i fili del discorso iniziato nel mio primo post, parlando di creatività, c’è un’azione indispensabile che consiglio a tutte per poter liberare l’energia creativa. Il termine che meglio descrive questa procedura è inglese: decluttering.

Io amo infinitamente la lingua inglese per tanti motivi diversi di cui magari racconterò una volta. Uno di questi motivi è l’immediatezza con cui spesso una parola inglese trasmette un concetto: decluttering vuol dire mettere in ordine sgomberando, buttando via. Mentre in italiano ci occorrono sei o sette parole per chiarire il significato, in inglese non sentite già il rumore di cose vecchie spostate e chiuse in uno scatolone per essere eliminate?

Quello a cui però mi riferisco io in questo caso è un decluttering mentale: si tratta di spazzare via vecchi pensieri, rimorsi, rimpianti, rancori, antiche gelosie… Sono convinta, e l’ho sperimentato io stessa, che per far fluire liberamente la nostra energia creativa sia necessaria una mente libera da zavorre.

Questo non significa eliminare i ricordi, anzi, i ricordi sono i fili del tessuto di cui noi siamo fatti.  Mi riferisco invece a tutti quei pensieri negativi a cui torniamo spesso senza scopo se non per rimuginare, per rivangare qualcosa che non ci è possibile cambiare.

Non è difficile individuarli, immaginate di entrare in una soffitta: ci sono oggetti legati al nostro passato che ci fanno sorridere o commuovere, ce ne sono altri conservati in ottime condizioni che possiamo nuovamente utilizzare e infine ci sono oggetti ammuffiti, rotti, marci, in poche parole inservibili.

Di fronte a questi ultimi non abbiamo esitazioni e li buttiamo via. Lo stesso dovremmo fare con i nostri pensieri: riconoscere quelli da cui non possiamo trarre alcun beneficio, che si riferiscono a situazioni che non possiamo in alcun modo modificare, magari perchè sono passate oppure perchè si tratta di qualcosa su cui non abbiano nessun controllo.

Provate ad immaginare l’energia sprecata per riandare con la mente ad un torto subito anni fa. Chiedetevi a quale scopo rivivere la sensazione dolorosa di un fallimento.

Lasciate andare questi pesi inutili, anzi dannosi, aprite le finestre e fate entrare aria nuova: ecco lo spazio in cui potrà scorrere liberamente la vostra creatività. Provateci.

Fatemi sapere...