Una delle più famose poesie di Robert Frost, grande poeta americano, racconta del dilemma di un viaggiatore ad un bivio e della sua scelta di prendere la strada meno percorsa. Questa scelta, dice il viaggiatore, ha fatto poi la differenza “and that made all the difference…”
Leggendola mi sono sempre chiesta : “e se un giorno mi rendessi conto di ritrovarmi sulla strada meno percorsa pur non avendola scelta io ? ” In effetti decidere consapevolmente di seguire un percorso alternativo, poco conosciuto, può essere stimolante, coraggioso, intrigante, ma a volte , anzi molto spesso, non siamo noi a decidere di prendere quella direzione.
La vita , con una spinta più o meno gentile, può farci deviare dalla strada che noi avevamo scelto. Quante di noi, nel momento in cui si innamorano o accettano un lavoro oppure stringono un’amicizia, vedono davanti a sè un tracciato ben segnato ma si ritrovano, dopo qualche tempo, ad affrontare un percorso sconosciuto, pieno di svolte impreviste e di passaggi pericolosi…
Allora cosa possiamo fare? Tentare disperatamente di ritornare sul sentiero che avevamo in mente? Continuare nel rimpianto di quello che non abbiamo?
Senza la presunzione di avere la verità in tasca , ma solo basandomi sulla mia esperienza personale e quella di altre donne che ammiro profondamente, io credo che la scelta migliore per il nostro benessere sia di sforzarci di rendere il più possibile “nostro” il cammino che stiamo affrontando, senza rammaricarsi per quello che avrebbe potuto essere e non è stato.
Sono convinta che a volte uno scenario imprevisto offra possibilità insperate di crescita e di successo. Ritengo che sia importante sempre e comunque non sentirsi vittime di una situazione ma protagoniste, capaci di agire e di non subire passivamente.
Per poterlo fare penso sia indispensabile prima di tutto avere individuato quali sono le nostre priorità e non rinunciarvi anche se il percorso è accidentato. Non è poi così difficile, basta iniziare con piccoli passi, senza scoraggiarsi.
Se decidiamo di ribaltare completamente la situazione in cui ci troviamo, difficilmente riusciremo in tempi brevi e anzi, quasi sicuramente, ci sentiremo impotenti e frustrate per la mole immane di lavoro da compiere, peggiorando di fatto la nostra condizione.
Proviamo invece a fissare un obiettivo che riteniamo fondamentale da raggiungere per il nostro benessere fisico, mentale, spirituale e iniziamo a chiederci cosa sia realmente possibile fare, tenendo conto di tutti i nostri limiti e vincoli.
A questo punto dovremmo riuscire ad individuare delle piccole azioni concrete da mettere in atto quotidianamente che, lentamente ma costantemente, ci avvicinano al nostro obiettivo.
L’esempio più concreto che mi viene in mente, per restare in tema, riguarda la nostra creatività: se vogliamo riprendere o iniziare a creare qualcosa, perchè non ritagliarci ogni giorno uno spazio minuscolo ma intoccabile in cui ci dedichiamo ad un’attività che ci regali gioia e piacere puro?
Per spazio minuscolo intendo anche 10 minuti, in cui disegnare, scrivere, suonare, senza sensi di colpa, senza ansie, senza obiettivi grandiosi da raggiungere.
Lentamente, in modo quasi impercettibile, potremmo scoprire che stiamo tracciando un nuovo sentiero davanti a noi…
Fatemi sapere…
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